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al testo di Gian Piero Stefanoni
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Lorenzo Spurio, "Il tuffo di Colapesce".
Vogliamo con piacere segnalare l'ultimo lavoro del poeta e critico marchigiano Lorenzo Spurio. Infaticabile promotore culturale (su tutto in qualità di presidente dell'Associazione Culturale Euterpe di Jesi), già attivo nella scena letteraria del nostro paese da diversi anni, e con numerosi riconoscimenti e apprezzamenti per la solidità della scrittura e del pensiero nonostante l'età così giovane (è del 1985) dopo le fatiche sull'amatissimo Lorca ci presenta oggi all’interno del Gruppo Letterario Culturale Edizioni (G.C.L. Edizioni) di Pulsano (TA) diretta da Gian Carlo Lisi questo prezioso intreccio di saggi, articoli, interviste e testi critici composti negli anni su alcuni classici siciliani tra poesia e narrativa (e non solo andando a terminare le sue analisi su alcuni aspetti di autori più recenti). Nel ponderoso numero di quattrocento pagine il libro (ordinabile in tutte le librerie on line), che va a inaugurare la collana "asSaggi" dedicata esclusivamente alla critica letteraria, Spurio visitatore e frequentatore appassionato dell'isola ci offre un quadro complesso e particolarmente esaustivo (ma ovviamente non definitivo) di una delle letterature più significative non solo del nostro paese data la vastità e la moltitudine delle sue naturali sfaccettature. Come da titolo, "Il tuffo di Colapesce", che prende nome dalla leggenda marinara di Messina, il suo è un affondo tra i temi e gli autori che più tra gli altri hanno caratterizzato anche nel versante civile questa scrittura così densa, come da vicende storiche più che uniche, di richiami e interrogazioni di modernità e ancestralità al tempo stesso. Basta dare una scorsa ai nomi qui dissertati con perizia per comprenderlo, da Sciascia, Brancati, Vittorini, Tomasi di Lampedusa a Dolci, Impastato, Maria Saladino, dal grande vecchio della poesia Buttitta fino alla corto poesia italiana di Antonio Barracato e Dorothea Matranga, alla poesia sculturata di Giovanna Fileccia, al trinismo e la “scalenata” (Rosario Loria). Un lavoro che va a confermare l'anima barocca dell'autore marchigiano, non nuovo nel suo innamoramento della Sicilia ad un omaggio che già vide infatti nel 2019 la sua cura di un' Antologia di testi di poeti siciliani partecipanti ad alcuni reading organizzati proprio da Euterpe nell'isola. Anima cui davvero nulla sfugge, dalle anime così diverse del carissimo Lucio Zinna e del folletto di Lipari Davide Cortese, di Emilio Paolo Taormina, per dire, e del poeta catanese Antonino Bulla. Una dimostrazione di competenza e amore davvero infaticabile. |
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